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LE TRE M. DELLA MULTIDIMENSIONALITÀ DELL’ESSERE

  • Immagine del redattore: B.
    B.
  • 18 dic 2023
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 5 giu 2024

UN SUGGESTIVO VIAGGIO NELL'UNO DI OGNI COSA...

NELL'INFINITA ESPLORAZIONE DI OGNI POSSIBILE SÉ


donna che medita nella posizione yoga del loto

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Per ciò che attiene a questo particolare articolo, tra i più stimolanti ed audaci dell’intero Blog probabilmente, Agata Vix, nella sua speciale intervista rilasciata per La Casa di Ali, offre già un apprezzabile contributo esemplificativo riguardante appunto la "Multidimensionalità dell’Essere" e dei suoi differenti livelli percettivi della realtà di terza, quarta e quinta dimensione, tanto interessante che, nonostante il suo evidente quanto necessario dovere di sintesi, sarebbe un autentico delitto non servirsene a scopo quantomeno integrativo e introduttivo, tanto più che fu proprio lei stessa la prima a proporre, anche se in quella sede solamente in chiave ironica, la tematica oggetto di questo articolo.

Si allega pertanto uno stralcio dell’intervista di Agata Vix, dal valore specifico di sicuro interesse.


<< Parafrasando Whitman e me stessa: “L’essere contiene moltitudini. Non vi è limite alla ricerca del proprio divenire, e alla luce saremo Uno.” 


…semplificando ai minimi termini, occorre fare una premessa.

Erotica e sessualità rappresentano una parte fondamentale della vita dell’individuo, esprimono in una prima fase evolutiva la nostra libido, pura energia creatrice. La libido è pulsione, si insinua in ogni ambito dell’essere e del divenire, in un modo o nell’altro, che piaccia o non piaccia, e laddove repressa e castrata, separata dall’essere, trova strade alternative, anche distruttive, pur di ricongiungersi, compiersi e rappresentarsi.   

L’individuo è corpo, mente, spirito, tutt’uno a se stesso e non solo a se stesso, tutt’uno all’ambiente, all’altro, al cosmo, tutto è Uno, e nel suo percorso evolutivo attraversa diverse fasi di crescita e differenti dimensioni dell’Essere, modificando via via il suo percepito sulla realtà. 

Nella dimensione tridimensionale o terza dimensione, quella più basica e comune, gli aspetti della materia e del possesso egoico predominano e l’individuo esprime la sua vitalità in modo materiale appunto quindi anche possessivo

La libido in questa dimensione si esprime al meglio tramite la relazione fisica, il sesso, che gioca un importante ruolo espressivo, comunicativo e di relazione tra gli individui. 

Nella quarta dimensione, vive di funzioni più astratte, è nella mente che tale energia creatrice agisce maggiormente, nel percepito del soggetto ora più evoluto il sesso si trasforma in amore, decade il principio materico di possesso, divenendo condivisione, l’individuo agisce e si relaziona tramite lo scambio affettivo, donativo ed accuditivo, ampio, non solo duale. 

Infine nella quinta dimensione, lo spirito si rivela e l’amore diviene pura contemplazione, non vi è più necessità di agire alcuna energia creatrice, l’ego si è dissolto, si è in relazione con il tutto, il nutrimento e lo scambio avvengono su piani più sottili, puramente energetici, lo spirito è l’energia creatrice, le anime comunicano tra loro, ci si percepisce ampi e unitari, parte indivisibile del cosmo, una goccia, dentro l’oceano, divenuta oceano. 

Si evince che sessualità ed affettività, espressione artistica, ricerca del proprio talento, spiritualità sono diverse facce di una medesima medaglia, percepite via via su piani differenti, solo più sottili. Pertanto non danno vita ad alcuna contraddizione, anzi. 

L’essere è indivisibile e contiene moltitudini, va percorso in ogni sua parte, in ogni sua energia libidica e creatrice, conosciuto, rivelato e negarlo è solo tipico di una certa scuola non scuola della falsa morale, della falsa crescita, del falso amore. >>


Uno spunto utilissimo quello di Agata, che prende ad esempio sessualità e libido per descrivere le tre dimensioni dell'Essere.

Data l’ottima introduzione alla tematica in oggetto, sulla stessa falsa riga, è ora possibile riprendere in mano il timone della rotta multidimensionale verso il mare aperto.


In termini generali la "dimensione dell’Essere" di un individuo, lungo tutto il percorso di apprendimento verso una sempre maggiore consapevolezza di sé, non è una e una soltanto, tanto quanto i percorsi utili e funzionali alla sua graduale rivelazione.

Allo stesso modo, concentrandoci ora sulla più esplicativa figura fondamentale, ampia metafora a più livelli di ogni buona voce guida (anche interiore), e punto di partenza ed arrivo di ogni evoluzione anche quindi di tipo "dimensionale", quella di un Maestro autentico… con la M maiuscola s’intende, non viene difficile immaginare che anch'egli non sia uno e uno soltanto nel suo agire a favore della crescita dell’allievo nonché del percepito di realtà dello stesso, il più delle volte in dinamico divenire e quindi sempre in cerca di risposte sui diversi piani dell’Essere.

Il Maestro autentico è fluido, consapevole, potendo per questo mutare la sua forma espressivo-comunicativa ed il suo approccio istruttivo al fine di accogliere al meglio e sfruttare ogni possibile via di accesso suggerita in primis dall’allievo stesso così come ogni varco utile all’ottenimento della sua migliore alleanza, attivazione, stimolazione, motivazione, comprensione, progressione ed evoluzione.


Per comprendere tutto questo occorre uscire dall’aia, e andare ovviamente ben oltre l'immagine iconica di chi, in saio o vesti similari, impartisce la somma verità e conoscenza da un pulpito, un colle o da dentro un tempio, come anche ben oltre le vecchie rigide nomenclature e concezioni ormai arcaiche, anacronistiche, in disuso, nostalgiche di un’era e di una società e cultura, soprattutto se di stampo occidentale, che nella realtà attuale ormai non esistono più, tranne che per qualche sporadica e poco più che suggestiva eco e per buona pace del "gran bazar" che non dice mai di no a nessuno.

Ma detto questo, ecco quindi che, come un padre amorevole, impegnato nell’atto di comunicare al meglio, prenderà il figlio ancora piccolo direttamente in braccio sulle sue gambe, sedendogli poi a fianco una volta raggiunta l’età adolescente, fino a quando, con suo figlio oramai divenuto adulto, disquisirà magari in piedi con in mano un calice di vino, diversificando in modo tanto utile quanto necessario la sua forma espressivo-comunicativa, senza per questo modificare la sostanza affettiva, tantomeno la sua funzione educativa di padre e saggia guida, allo stesso modo il Maestro autentico modificherà la sua forma espressivo-comunicativa e di approccio istruttivo a favore del suo allievo, tramite canali e strumenti facilitatori, mediatori della relazione, anche multipli e integrati fra loro all’occorrenza.


Questo tipo di Maestro autentico, in grado di procedere "di cuore e d’istinto" oltre le limitate forme preconcette, è raro quanto prezioso, sacro, non si rivela a chiunque, occorre averlo ben presente.

Trascendere le vie dell’ego, del conformismo, del bisogno, della paura per portarsi a cogliere l’oltre di se stessi come dell’altro, e poterlo trasmettere in purezza di scopo, è un viaggio non da tutti.

Oltre quindi i più classici e rigidi cliché e "suggestivi millantamenti" di sorta onnipresenti nel "gran bazar" appunto, nel concetto più generale, alto e soprattutto attuale, come nell’esempio del padre di poco fa, il Maestro autentico di cui si parla dovrebbe risultare pertanto, nella buona sostanza, l'incarnazione stessa de "le 3 M. della Multidimensionalità dell'Essere" e via via quindi, per l'allievo, un viaggio di luce teso verso un faro multiforme, multidimensionale appunto, indifferentemente di terza, quarta e quinta dimensione di realtà.


Tradotto tutto questo su di un piano concreto e di semplice attuale realtà di stampo occidentale, una saggia guida dovrebbe sempre e comunque poter esprimere, manifestare e risuonare nell’altrui percepito come un Maestro autentico nello spirito, un sapiente Mentore nella mente, un autorevole Master nel corpo-materia …che dir si voglia, e senza distinzioni di sorta ed in grado, tramite la sua effettiva elevazione a tutto tondo ed il suo particolare ascendente sull’adepto, allievo o devoto sottomesso slave …che dir si voglia, di illuminarlo e risvegliarlo, istruirlo ed educarlo, plasmarlo ed addestrarlo …che dir si voglia, equamente, a seconda semplicemente delle caratteristiche proprie del soggetto a lui rivoltosi con autentico bisogno in aperto e sincero ascolto, come dei diversi focus di crescita, momenti di percorso e dei diversi livelli evolutivi e "dimensionali" posti in essere (quinta dimensione spirito, quarta dimensione mente, terza dimensione corpo-materia); mostrandogli, con strumenti diversificati, studiati ad hoc, e quindi certo sempre adeguati, via via la moltitudine e l’Uno di ogni cosa contenuti nelle differenti realtà percettive e multidimensionali dell’essere in continuo divenire, tramite la luce della profonda consapevolezza, della autentica conoscenza, della ricerca del limite e della risorsa e la giusta via per comprenderli ed integrarli al meglio, puntando a liberarlo infine e in ogni senso dalle gabbie del buio (dimensione percettiva dello spirito), della confusione (dimensione percettiva della mente) e della sofferenza (dimensione percettiva del corpo-materia) …che dir si voglia e senza alcuna altrimenti limitante preclusione di sorta.


Le vie dell’anima sono infinite, il Maestro autentico non può certo sapere quando, dove e come qualcuna di esse busserà alla sua porta, ma grazie ad un approccio Multifunzionale e Multidimensionale integrato può farsi trovare pronto ad accoglierla nel miglior modo possibile, potendo iniziare dal suo principio.


Per desiderio di completezza, va anche considerato in ultimo che "Maestro e allievo" devono trovarsi, piacersi e sapersi scegliere in piena fiducia e sintonia di intenti, un sodalizio affatto scontato.

Ogni guida autentica, Maestro-Mentore-Master che dir si voglia, possiede una sua radice culturale, una sua energia di base ed un suo personale stile caratteristico e una sua principale competenza e talento. La scelta istruttiva di una gestione dinamica, eclettica, pluralistica e integrata e quindi anche multidimensionale non è da tutti né per tutti, richiede una visione ampia, creativa, di particolare elevatura, sensibilità, personalità ed esperienza e un allievo in grado di comprendere la complessità di fondo della proposta, per questo niente paura, vi sono infinite possibilità di sodalizio tra "Maestro ed allievo", un modello aperto, ampio, integrato non è pertanto l’unica via possibile, "il fine giustifica i mezzi" e i mezzi sono una cosa ed il fine un’altra.

La qualità di un "ancor giovane" Maestro autentico e del suo efficace lavoro istruttivo ed evolutivo, sebbene quindi ancora limitata ad offrire un percorso magari più circoscritto, parziale e specifico, la determina sempre e comunque solo e soltanto lo scopo, la reale ed effettiva crescita consapevole del suo allievo, null’altro.

Ma questa, come si dice, è un’altra storia, e per gli aspetti istruttivi di un percorso in relazione alle qualità di un Maestro autentico si rimanda ad un eventuale successivo approfondimento.


Ecco allora infine, che tramite la suggestiva provocazione di partenza de "le 3 M. della Multidimensionalità dell'Essere", giocando a ridefinire più ampie prospettive e traguardi rispetto alla più classica logica "Maestro/allievo", si sono spontaneamente delineate le tre dimensioni dell’Essere e del divenire, punto centrale di questo articolo.

Certamente in queste poche righe necessariamente semplificate atte ad un pubblico vario, si è inteso provare a "forzare la mano" allo scopo di scuotere qualche coscienza tardiva ed ancora eccessivamente rigida, stereotipata e dormiente, offrendo una prospettiva tanto insolita, creativa ed audace quanto anche rinnovatrice, e perché no, anche già potenzialmente spendibile sul campo dell’azione concreta di domani.

Una intenzione, quella spesa in questo articolo, sinceramente desiderosa di donare un reale spunto di riflessione alto ma non aleatorio, spirituale ma non alieno, concreto ma non banale capace magari di mostrare il pertugio, "la tana del Bianconiglio ad Alice" diremmo, attivando nel "cercatore dell’oltre" una scintilla di risonanza verso la propria verità interiore, tramite magari un ri.destato desiderio di un possibile viaggio nell’Uno di ogni cosa… nell'infinita esplorazione di ogni possibile sé …oltre le più statiche, rassegnate, indottrinate scialbe apparenze, una volta magari semplicemente più consapevoli che non vi è un solo punto di partenza ed un solo punto di arrivo, un solo "modo di essere e di percepire", un solo paese, una sola nazione dove crescere e divenire... e che il buio, ogni buio, in quanto tale lo si sconfigge semplicemente illuminandolo, accendendo una semplice inaspettata nuova luce… prospettiva, dimensione di sé.

 
 
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