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SOLITUDINE, SENSO DI VUOTO ED ABBANDONO

  • Immagine del redattore: B.
    B.
  • 4 dic 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 5 giu 2024

RICONOSCERE QUANDO È IL MOMENTO DI CHIEDERE AIUTO


espressione di solitudine di donna accasciata su una seggiolina nella penombra

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La solitudine e il senso di vuoto ed abbandono talvolta derivanti sono emozioni complesse che tutti sperimentano a un certo punto della vita. Tutto ciò può giungere in un particolare momento di crisi e cambiamento tramite il ritiro in se stessi al fine di ricercare una maggiore introspezione e crescita personale, portando infine maggiore senso di ricchezza e benessere ma, quando cosÌ non è, la sensazione di isolamento può diventare soffocante e può avere effetti molto negativi sulla salute mentale e fisica. Imparare a riconoscere il tipo di isolamento ed i segnali che indicano quando è eventualmente il momento di chiedere aiuto è fondamentale per non lasciarsi sopraffare procedendo verso il baratro.


La solitudine può essere un'esperienza complessa e multidimensionale, con sfumature sia positive che negative. Da una parte, può essere una fonte di ispirazione e autoesplorazione, un momento per riconnettersi con se stessi e con il mondo intorno a noi ma, dall'altra parte, può essere una prigione emotiva, costringendo in un isolamento autoimposto che mina il benessere emotivo e il senso di pienezza e coesione alla vita stessa.


I segnali che indicano che è il momento di chiedere aiuto sono sottili ma significativi.


L'isolamento sociale è un primo campanello d'allarme da non ignorare. Quando si evita il contatto con gli altri e ci si ritrova soli più spesso di quanto si vorrebbe, è il momento di porsi delle domande serie sul proprio stato emotivo e affettivo. Il supporto sociale è una fondamentale rete di sicurezza per la salute mentale e quando ci si allontana da esso si mette in pericolo il proprio benessere.


Inoltre, la solitudine può far perdere interesse per le attività che un tempo erano appassionanti. È come se si fosse spento il motore interno della gioia, della motivazione, navigando in acque stagnanti di apatia e vuoto di senso. Perdere la voglia di fare le cose che si amano è un altro segno importante che qualcosa non va e che occorre attivarsi a riguardo.


La difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni è un'altra conseguenza della solitudine prolungata. Ci si trova a vagare nella nebbia delle proprie menti, incapaci di focalizzare i pensieri o di prendere decisioni chiare. È come se la solitudine avesse avvolto la mente in un panno grigio, annebbiando la capacità di vedere con chiarezza.


Nondimeno, anche altri segnali possono essere indicatori che lo stato di isolamento non è positivo e che è quindi giunto il momento di chiedere un aiuto, quali:


  • Disturbi del sonno: difficoltà a dormire o dormire troppo possono essere sintomi di stress emotivo causato dalla solitudine persistente.

  • Ansia e preoccupazione: un aumento dell'ansia o della preoccupazione per il proprio stato di isolamento può essere un segnale di allarme che necessita di attenzione.

  • Pensieri negativi: un aumento di pensieri negativi su se stessi, percezioni distorte dell'autoimmagine o del proprio stato di salute e valore personale possono essere esacerbati da un eccesso di solitudine.


La solitudine ad ogni buon conto non va demonizzata, negativa o positiva che sia, è come in primis la si affronta e gestisce che può fare davvero la differenza.


La solitudine infatti può offrire un'opportunità unica e talvolta irripetibile per la riflessione personale e il rinnovamento spirituale. È sempre e comunque un tempo prezioso, quello della solitudine, per riconnettersi con se stessi e ricalibrare i propri obiettivi e desideri. Una volta usciti da questa fase, tali possibilità si perdono, è importante esserne consapevoli.

Tuttavia, la solitudine che viene vissuta solo in chiave negativa, non scelta o percorsa in modo costruttivo, può portare a depressione, ansia e altri problemi di salute mentale. In questi casi, la solitudine può creare un circolo vizioso difficile da rompere senza aiuto esterno.


Ci sono allora diverse strategie per affrontare la solitudine negativa, quali ad esempio:


  1. Riconoscere e accettare i propri sentimenti: accettare di sentirsi soli e sopraffatti è il primo passo per affrontare efficacemente l’emozione nociva.

  2. Cercare connessioni: partecipare a gruppi di supporto, attività comunitarie o eventi sociali può aiutare a ridurre i sentimenti di isolamento.

  3. Volontariato: dare il proprio tempo a cause benefiche può essere un modo eccellente per sentirsi utili e collegati agli altri.

  4. Consulenza professionale: parlare con uno sportello di aiuto, una figura esperta e autorevole, un consulente o terapeuta può offrire supporto e strategie per gestire la solitudine in modi salutari.


Quando è quindi il giusto momento di chiedere aiuto senza se e senza ma?

Non c'è un momento "giusto" universale per cercare aiuto; tuttavia, se la solitudine inizia a influenzare troppo negativamente la propria vita quotidiana o peggio la salute mentale e fisica, è importante attivarsi subito alla ricerca di un aiuto concreto ed efficace.

È importante inoltre ricordarsi sempre che chiedere aiuto è decisamente un segno di forza ed intelligenza, non certo di debolezza.


In conclusione, la solitudine non deve essere vissuta come un nemico ma solo come una domanda che attende risposte e vista come un sintomo di qualcosa di più profondo che chiede di essere ascoltato e compreso. Con le strategie giuste e il supporto adeguato, può trasformarsi davvero da un'esperienza negativa a un'opportunità per rinnovarsi, cambiare vita, false credenze, crescere e connettersi in modi nuovi e più significativi a se stessi come agli altri.

Se ci si sente sopraffatti dalla solitudine, occorre non esitare a raggiungere qualcuno che possa offrire ascolto, supporto e guida tenendo a mente che, al di là di quello che si possa finire a pensare, non si è mai davvero soli, e con il desiderio di rinnovamento giusto ci sono molte risorse disponibili in grado di aiutare e sostenere al meglio, scoprendo magari nuove ed impensabili strade… che solo grazie alla sofferenza prima e ricerca di soluzione dopo hanno potuto rivelarsi e compiersi verso il dono più grande di un nuovo sé dentro nuove possibili realtà e che magari proprio la solitudine voleva condurci a trovare.


 
 
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